Perchè i genitori comprano cibo dannoso ai figli?

I ricercatori continuano incessantemente a studiare i fattori che determinano l’epidemia di obesità infantile e sono giunti alle seguenti considerazioni. Eroi dei cartoni animati, abilmente, utilizzati per pubblicizzare alimenti rivolti ai bambini, che a loro volta, inconsciamente, restano suggestionati e desiderosi di quei prodotti, non naturali lavorati con surrogati e non utili, anzi dannosi, per la salute.

I media trasmettono pubblicità,  principalmente nelle fasce orarie dedicate ai bambini, nelle quali vengono utilizzati loghi e personaggi che attraggono i bambini e provocano il loro desiderio e la decisa richiesta, ai genitori, di quei prodotti.

Le tre forze che principalmente che spingono i bambini al desiderio, ai capricci e alla richiesta, di determinati prodotti, sono: la confezione, i cartoni animati, gli spot pubblicitari.

Strategie per non assecondare i capricci e le richieste dei figli:

  • Non prestare attenzione (ignorare).
  • Attrarre la loro attenzione su altro.
  • Mantenere la calma e la coerenza.
  • Far trascorrere meno tempo alla TV, con videogiochi e più tempo all’aria aperta.
  • Conversare e definire delle regole anziché acconsentire più o meno passivamente.
  • Proporre una soluzione alternativa argomentando e giustificando la scelta giusta.

Lo studio di questo problema è stato condotto negli Stati Uniti e ha dimostrato come le richieste e i capricci dei bambini aumentano con l’accrescere dell’età, ha dichiarato Holly Henry, responsabile dello studio del Dipartimento Scuola Salute, Behavior and Society.

Nel corso di un incontro, presso tale Dipartimento, per le strategie da intraprendere per affrontare e ridurre drasticamente le richieste e i capricci dei bambini, il 36% delle mamme ha proposto di limitare le pubblicità commerciali e il 35% delle mamme ha convenuto che il sistema migliore è quello di proporre prodotti alternativi, naturali e genuini, spiegando nel miglior modo possibile per quale motivo è opportuno evitare di acquistare il prodotto pubblicizzato.

Sorgente: Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health