Caffè, a chi fa bene?
Buone notizie per il caffè, senza colpa e calunniato ingiustamente ritorna ad ottenere giudizi positivi e va a occupare una posizione superiore nella ideale classifica dei prodotti utili per la salute. Recentemente si sono concluse le ricerche su ampia scala sulle proprietà del caffè naturale (non solubile, infatti questo contiene acido solforico, nocivo), queste sono state condotte per lungo tempo in molti paesi d’Europa e d’America. Ai test ed esperimenti sono state sottoposte oltre 130.000 persone.
Sulla base dei risultati ottenuti, gli scienziati, della Harvard School of health della Università di Madrid, hanno scoperto che coloro che bevono 2-3 tazzine di caffè al giorno hanno meno rischio di ammalarsi di malattie cardiovascolari ( il 30% in meno).
Inoltre hanno scoperto che le persone che bevono regolarmente caffè sono più attive sessualmente (libido) di quelle che non lo bevono.
Gli scienziati della Harvard School of health hanno inoltre stabilito che il consumo moderato di caffè fa diminuire notevolmente il richio della comparsa del diabete.
Questo è confermato anche dagli studi di un gruppo di clinici olandesi.
Un altro gruppo di scienziati dell’Università dell’Arizona ha scoperto che il caffè rafforza notevolmente e attiva i processi cognitivi e rafforza la memoria, quindi, il caffè naturale è soprattutto indicato per le persone anziane. Inoltre chi consuma tre tazzine di caffè al giorno hanno meno probabilità di ammalarsi del morbo di Alzheimer (demenza senile).
E’ stato scoperto inoltre che il caffè può essere benefico o apportare danno in dipendenza del fatto che una persona individualmente abbia o meno una predisposizione genetica.
A questa conclusione è giunto il team di scienziati delle Università di CostaRica, Università di Toronto e Harvard School of public health.
Infatti si è constatato che la sintesi della caffeina, nell’organismo, avviene sotto il controllo di un gene speciale che il alcuni è lenta e in altri è rapida.
Coloro che hanno il gene cosiddetto “Rapid” traggono vantaggio dal consumo di caffè; coloro che, invece, hanno il gene “lento” devono consumare il caffè con prudenza nella misura di non più di 1-2 tazzine al giorno.